Diversi scrittori hanno iniziato la carriera come cronisti di nera oppure nella cucina redazionale, a preparare non le pause pranzo ma le notizie ordinarie, quelle che chiunque potrebbe scrivere.
Il mio aneddoto preferito, per quanto non certificato, è quello su Achille Campanile, tra i maggiori umoristi del XX secolo. Una vedova visita ogni giorno la tomba del marito fino a quando, proprio lì, la coglie un malore fatale.
Campanile titola la notizia Tanto va la gatta al lardo.
Le mie conoscenze di scripting o programmazione sono ben poca cosa se confrontate con il sapere di Dr. Drang.
C’è un però.
Negli ultimi quattro mani, scrive lui a proposito di sistemi per automatizzare il salvataggio in iCloud Drive di documenti scritti su iPad con Drafts, è passato da Mac-only (solo Mac) a Mac-mainly (principalmente Mac) fino a diventare iPad-mainly (principalmente iPad).
Ho cominciato esattamente la stessa transizione ma nel 2010.
Da circa sempre, ogni due venerdì la compagnia degli amici si ritrova a giocare a Dungeons & Dragons. Tradizionalmente il master, che dà vita e consistenza al mondo in cui agiscono i personaggi dei giocatori, prepara la mappa di gioco sulla quale si svolgono i combattimenti, su fogli A3 oppure su battle mat dove disegnare a pennarello.
Si può andare molto più in là di questo, però non è la direzione che ho scelto svariati anni fa.
…gli insegna a programmare.
Quattro minuti e mezzo di video su Jordyn Castor, ingegnere software di Apple nata non vedente, che insegna coding attraverso Swift Playgrounds su iPad a studenti ipovedenti (comunque più vedenti di lei).
Ragazzi e ragazze felici attorno a un drone e carriolate di iPad, in un servizio televisivo indipendente e non un articolo scritto da Apple per il proprio sito.
Dopo avere visto questo, pensi alle polemiche su iPad, se sia un vero computer oppure no, e le derubrichi molto velocemente.
La Francia è sulla strada per varare la propria applicazione di tracciamento contatti e il dibattito ferve.
Lo trovo irrilevante. Da un punto di vista dell’utilità, quando devo rispondere a qualcuno nel più breve tempo, dico andava fatta a marzo. Si discute sulle percentuali di adozione necessarie in modo veramente inutile. Se proprio, quanto vale una vita? Ove Immuni avesse salvato una singola vita, per me avrebbe ripagato ogni sforzo.
Steve Jobs faceva del levare la sua ragione di vita del design industriale e Jonathan Ive, oltre che levare, voleva che i prodotti fossero sempre più essenziali e sempre più immateriali.
Anche un po’ per fortuna, perché se non avessero tolto il lettore di floppy da iMac, la porta modem dai PowerBook, le porte seriali, LocalTalk, il pulsante del programmatore per resettare la scheda logica dall’esterno, il lettore ottico, i connettori Scsi, Vga, MiniDisplay.
Certo che Apple passerà a processori Arm appena potrà, per la ragione che Linus Torvalds (creatore di Linux, uno dei programmatori più importanti della storia) ha aggiornato il proprio computer principale.
In effetti, la cosa più entusiasmante della mia settimana è stata aggiornare il mio computer principale che, per la prima volta in quindici anni, non è basato su processore Intel. No, non sono ancora passato ad Arm, ma adesso sto maneggiando un Threadripper 3970x AMD.
Da quando è stato avviato il progetto Titan ho fatto due figlie e portato la prima alle soglie della scuola primaria.
A interrompere il trend arriva l’articolo di Jean-Louis Gassée che fa giustizia di tante stupidaggini date in pasto ai lettori e spiega che la Apple Car, salvo meraviglie segrete che ancora nessuno ha saputo anticipare, è lontana e soprattutto molto improbabile. Finalmente (anche se ulteriori ipotetiche paternità sarebbero benissimo accolte).
Cambiare la modalità di utilizzo di una categoria di prodotti. C’erano i computer, poi è arrivato Macintosh. Qualunque computer in vendita oggi discende da lì. Qualunque sistema operativo ha una interfaccia grafica possibile che si ispira a quei principî.
Cambiare la destinazione di utilizzo di una categoria di prodotti. C’era chi definiva iPhone un telefono perché, in una schermata con dodici app, ce n’era una che effettivamente faceva telefonare. Le cose che facciamo con un iPhone, o con Android se è per quello, sono tuttora insospettabili per tanti dirigenti Nokia che ancora soffrono di incubi notturni.
Dove Scott Forstall, artefice principe del successo iniziale di iPhone, racconta di quando era a colloquio con NeXT per farsi assumere nello stesso periodo in cui aveva ricevuto un’offerta da una grossa software house situata vicino a Seattle.
Steve Jobs interferisce nella procedura, prende il posto di un reclutatore e dopo una conversazione gli garantisce il posto, a patto che faccia finta di niente e si mostri comunque interessato anche durante i colloqui successivi.