Federico Viticci ha pubblicato e reso liberamente disponibile
Apple Frames 2.0, la testimonianza più evidente del potenziale insito nello scripting e nell’automazione.
Chi segua il suo sito MacStories sa che le schermate di sistema operativo e programmi vengono pubblicate nella cornice del prodotto: che io sappia, nessun altro lo fa. Tutti noi comuni mortali acquisiamo una schermata e pubblichiamo la schermata.
Lui no. Se la schermata arriva da un iPhone X, la vediamo dentro il telaio di un iPhone X, come se fosse stata fotografata la macchina mentre mostra la schermata.
Proprio l’altro giorno, su stimolo di
Edoardo, inserivo qui
un vecchio articolo scritto molti anni fa per Macworld Italia, con riferimenti all’epoca in cui Apple chiudeva l’anno fiscale 1997 con un miliardo di dollari in perdite su sette miliardi di ricavi.
Stava tornando Steve Jobs e le cose cambiarono piega nel giro di pochi mesi.
Oggi leggo che Apple potrebbe
chiudere l’anno fiscale 2021 con un attivo di cento miliardi di dollari.
Di fronte a una notizia come questa possono aprirsi numerosi fronti di discussione, di cui uno solo mi interessa: comunque vada, abbiamo vissuto un momento storico irripetibile.
Che leggerezza, che letizia vedere Dr. Drang mettere insieme un pezzo di
Python e un pezzo di
AppleScript per
risolvere una faccenda di web scraping inerente il recente voto in California. Dove, racconta,
il problema maggiore era raccogliere i risultati del voto pubblicati dall’ufficio della Segreteria di stato californiana. […] Che non ha pubblicato alcuna tabella singola dei voti organizzati per contea, ma cinquantotto pagine web indipendenti, appunto una per contea.
La sfida diventa allora automatizzare il processo per evitare errori indotti dalla noia, cosa che potrebbe accadere a chi si ritrovasse a riunire a mano i risultati provenienti da cinquantotto pagine differenti.
Di solito il fine settimana è avaro di notizie interessanti, ma fa eccezione
Python al primo posto nella
classifica dei linguaggi più usati secondo Tiobe, che è la fonte tradizionalmente più seguita in tema.
Il primo posto era da decenni, senza esagerare, una faccenda a due tra
C e
Java e questa variazione è davvero epocale.
Noto distrattamente che
Swift è diciassettesimo e
Lisp trentanovesimo, niente di particolarmente inconsueto. C’è anche
Scheme quarantreesimo, che un po’ sarebbe da contare come Lisp, anche se cambierebbe assai poco.
Neanche un mese stavamo a
I progressi delle CPU Apple si arrestano e il futuro appare grigio per l’impatto che inizia a farsi sentire dell’esodo di ingegneri verso Nuvia e Rivos. A Milano direbbero ciumbia, roba forte, con spiegazione-shock:
Riteniamo che Apple abbia dovuto ritardare lo sviluppo del nucleo della CPU di prossima generazione per via del ricambio di personale che ha dovuto affrontare.
Oggi possiamo leggere la recensione del chip A15 presente negli iPhone 13, curata come sempre in modo esemplare da AnandTech: il titolo sintetizza
più veloce e più efficiente.
Dopo lo
studio commissionato da Apple a Forrester sull’adozione dei Mac M1 in azienda eccone
un altro, sponsorizzato da
Kandji, che è sostanzialmente concorrente di
Jamf e vende soluzioni per facilitare la gestione nelle aziende di grandi quantità di Mac.
Lo studio mostra a suon di numeri che le persone al lavoro preferiscono scegliere che computer usare, che molto spesso hanno più piacere nell’usare un Mac, il quale ha un costo totale di proprietà inferiore a quello dei PC e in definitiva è più conveniente, oltre a essere più produttivo e a favorire il buonumore della forza lavoro.
Il progetto di
curriculum digitale per elementari e medie prosegue sia pure in sordina e mi sarà utile in prospettiva questa
pubblicazione di risorse per il coding e il design di app nella scuola elementare, da parte di Apple.
C’è molto, tra l’ovvio
Swift Playgrounds e le meno ovvie migliorie a
Schoolwork, passando per la guida Everyone Can Code Early Learners.
Ma tutto quello che serve è contenuto all’inizio della dichiarazione di Susan Prescott, vice president per Education and Enterprise Marketing:
Fabio ha di nuovo scelto una data significativa e malinconica per annunciare l’abbandono del suo
profilo Twitter e io spero che ci ripensi.
7Bit era in origine anche
un sito. Doveva essere anche una carriera personale, che però non decollò secondo le aspettative di Fabio e ha cessato le pubblicazioni proprio con la morte di Steve Jobs, dieci anni fa.
Aspettative alte. Nel suo coprire il mondo Apple, Fabio non è mai stato accondiscendente né ha edulcorato il racconto delle cose. La sua narrazione era sempre entusiasta, a volte distaccata ma mai fredda, e comunque sincera.
Per ora si può lasciare un commento dalla
pagina apposita di Muut per QuickLoox. I commenti torneranno disponibili in calce ai post appena possibile.
Sabino è stato troppo gentile a
riscoprire Cuore di Mela e trovarlo per tanti versi ancora fresco e utile.
Non lo riprendo per caldeggiare l’acquisto (non lo linko, chi avesse voglia lo troverà); il libro fa benissimo il suo lavoro e ancora oggi porta ogni anno numerosi centesimi di euro nelle tasche di Luca MisterAkko Accomazzi e nelle mie.
Solo per dire che ci avevamo visto anche abbastanza lungo sul tipo di direzione da dare alla divulgazione informatica in questi anni non più pionieri. E, per quanto cambi tutto in continuazione a frequenza impressionante, certi fondamentali (e certe burocrazie) restano immobili e immortali.