Tic tac, tic tac, prima il ritmo lo dava Intel, poi PowerPc, poi di nuovo Intel, poi Md e da quando Apple ha tirato fuori M1 la musica è cambiata di più. È cambiato il ritmo. Un po’ come
Frank Zappa quando suonava dal vivo e accelerava clamorosamente il brano.
Qualcomm
ha già provato l’ ebbrezza del tempo, diciamo, giovanile.
Ora tocca a Samsung che, riferisce NeoWin,
ha assemblato un Dream Team per battere Apple nel 2025.
Le reazioni del geniale Randall Munroe, riportate in
xkcd:
Ti guardi attorno un giorno e capisci che quanto consideravi una costante immutabile dell’universo è cambiato.
Le fondamenta della nostra realtà ci scivolano sotto i piedi.
Viviamo in una casa costruita sulla sabbia.
L’evento scatenante:
Il giorno in cui ho scoperto che ora le Mappe di Apple sono piuttosto buone.
Di sicuro il modo più divertente per dirlo che abbia mai visto.
È un periodo di lavoro molto intenso, la scuola sta per finire, si arriva a notte che dovrebbe essere magari metà pomeriggio. Viene voglia di fuggire, anche lasciare l’orbita terrestre se necessario.
O ascoltare un
podcast con intervista a un ex ingegnere della Nasa, che racconta di come negli anni ottanta programmavano il robot Sojourner, operativo su Marte, o la sonda Deep Space 1.
Soprattutto, programmavano in linguaggio Lisp.
Facevamo eseguire linguaggio Lisp sui robot più grandi, che avevano a bordo qualche megabyte di Ram. Il codice che controllava effettivamente il robot era scritto in Lisp. L’altro modo in cui usavamo Lisp, sui piccoli robot, era usarlo per creare linguaggi di programmazione su misura per pilotare le macchine e compilarli in modo da avere codice compatto capace di girare su piccoli processori.
Il titolo Apple ha discretamente perso valore negli ultimi tempi e Warren Buffett, uno dei più grandi investitori di tutti i tempi, l’oracolo di Omaha, non fa che comprare ancora più azioni.
Nell’ultimo giro, la sua Berkshire Hathaway
ha raccolto altre tre milioni e ottocentomila azioni Apple, che adesso rappresenta quasi il quarantatré percento del suo portafoglio azionario.
Da notare che Buffett ha passato i novant’anni e continua a mietere profitti finanziari, certamente anche consigliato bene ma insomma, la sua è una traiettoria veramente commendevole seppure non si occupi di hardware e software.
Non c’è bisogno di arrivare agli azzerati mentali del grafene nei vaccini; la prova che bisogna essere ottimisti, ma proprio non ce la possiamo fare, sta nell’osservazione della gente comune, quella che i computer sono un male necessario, che ci fidiamo più della agendina scritta a mano.
Prima storia. Sono reduce da una fiera di settore, una cosa dei vecchi tempi, padiglione fieristico pieno di stand disposti secondo la lezione degli accampamenti romani e classificati come se giocassero a battaglia navale: B7, D4, G3. In ogni stand compare in bella evidenza la propria coordinata, un A4 con su la lettera, un altro A4 con su il numero.
Solitamente John Gruber non è tenero verso le estensioni di
Markdown un-tanto-al-chilo, che complicano sintassi e leggibilità di Markdown senza restituire semplicità di codifica a chi scrive. Ovvero, tradiscono lo spirito di Markdown.
Se
parla bene di
Markdoc, bisogna alzare le antenne.
Sembra meraviglioso. Amo le loro estensioni, molto vicine allo spirito di Markdown. Usano le parentesi graffe; non sono sicuro di averlo mai detto pubblicamente, ma ho evitato di usare le graffe in Markdown – sebbene siano caratteri tentatori da questo punto di vista – per riservarli non ufficialmente alle estensioni. L’uso esteso di graffe di Markdoc è esattamente il tipo di cosa cui pensavo.
Pur mancando due settimane a
Wwdc, ieri cadeva il
Global Accessibility Awareness Day e Apple, invece di parlare di rumor, ha anticipato
funzioni innovative di accessibilità che uniscono la potenza di hardware, software a machine learning, che faranno matematicamente parte delle novità software di iOS, macOS, iPadOS, watchOS e quant’altro, per cui le vedremo in azione prima di fine anno.
I non vedenti potranno individuare le porte in un posto non conosciuto e ricevere descrizioni di che cosa sta loro intorno. Maps fornirà feedback tramite VoiceOver a chi richiede direzioni per camminare verso un luogo.
Premessa. La sostanza di una recensione, nel mondo informatico, è scrivere di qualcosa per spiegare come è fatto, che cosa fa e come lo fa. C’è qualcosa di diverso rispetto alla recensione classica di un libro. Ma per quanto riesco recensirò
La Prima Colonia come si farebbe da informatici, anche perché l’autore di informatica ne mastica, al punto di portarne tanta e non inutile ovunque, nella trama come nella struttura.
Un altro punto della premessa è che il lavoro di
Edoardo al Montecristo Project dura da dodici anni e mi è capitato alcune volte di incrociare varie fasi della sua gestazione. Cercherò di ignorare sistematicamente questa conoscenza pregressa in quanto l’opera va giudicata da quello che porta, mentre come è nata dovrebbe essere secondario.
E così il 23 maggio
non ci sarà il rientro generale per tre giorni a settimana negli uffici di Apple.
Delle
avvisaglie della situazione si è parlato. Se vogliamo parlarne per luoghi comuni, il genio non rientra nella lampada, niente sarà più come prima, la frittata è fatta; se preferiamo fare un discorso vagamente intelligente, il lavoro in ufficio è come il libro su carta: ci accompagna da secoli e ha numerosi vantaggi, ma non è più e non potrà mai più essere l’unico modo possibile di lavorare (leggere). Perché ha anche svantaggi e perché finora ha dominato in quanto nessuno aveva tirato fuori alternative migliori.
Normalmente arrivo sui compleanni il giorno dopo e oggi invece il giorno prima, perché ho avuto una esperienza fortunata (purtroppo riservata) con
Wolfram|Alpha a livello di ambiente scolastico.
Wolfram|Alpha compie esattamente tredici anni domani e si tratta di un compleanno significativo, perché secondo i suoi fondatori questa dovrebbe essere l’età giusta per approcciarlo, ovviamente sotto la guida degli insegnanti, da parte dei ragazzi.
È quello che succede già da un po’ nell’ambito di un
esperimento in Estonia, che sembra dare buoni risultati. Il principio è liberare i ragazzi dal vincolo di imparare per forza tutte le procedure di calcolo e invece utilizzare quel tempo per avvicinarsi a settori della matematica che i ragazzi stessi hanno le capacità intellettuali per comprendere, ma arrivano a studiare normalmente molto più tardi per via del tempo passato a calcolare per lo più inutilmente, cosa che il calcolatore riesce a fare molto meglio e molto prima.