Nell’
articolo commentato ieri a proposito della struttura e dei limiti di meccanismi come ChatGPT, l’autore propone una definizione minima (scritta da altri) di intelligenza: di che cosa dovrebbe essere consapevole un sistema con il diritto di definirsi intelligenza artificiale.
La definizione segue qui sotto. Ciascuno può fare i dovuti confronti rispetto a ChatGPT, un bambino di prima elementare, uno scimpanzé, un foglio elettronico eccetera.
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Ci sono cose, che hanno proprietà.
Voglio innanzitutto chiarire che non ce l’ho con
ChatGPT. Anzi, ammiro lo straordinario livello di addestramento del modello e,
come ho già scritto, ha sacche di straordinaria utilità che gioveranno immensamente a persone preparate con un livello culturale o tecnico superiore a quello del motore di chat.
Per chi sta sotto quel livello si prospetta la probabilità di scenari non sempre gradevoli, ma tant’è. PostScript ha tolto il lavoro a tanti linotipisti e questo è stato un male per loro e per le loro famiglie, sicuramente. Al tempo stesso, il ritorno alla linotype non è pensabile.
Uno dei perché il 2023 potrebbe essere un buonissimo anno per liberarsi il più possibile del peso di Adobe: l’azienda, dice che no, però forse sì, non è chiaro, cioè qualcosa succede,
potrebbe utilizzare il contenuto realizzato con Creative Cloud per addestrare i suoi algoritmi di supposta intelligenza artificiale.
L’articolo di TechCrunch non è definitivo, perché la posizione di Adobe è, diciamo, sfumata. Ufficialmente l’azienda analizza i contenuti per aiutare l’utente, per esempio aiutandolo a taggare più in fretta del foto del gatto grazie al fatto che ha imparato a riconoscerlo. Niente di speciale, sono cose che fa anche Foto su Mac, non c’è nulla di male.
Comunicazione di servizio per i giocatori di ruolo: a occhio,
Inkarnate è un ordine di grandezza meglio per semplicità e risultati a qualsiasi altro creatore di mappe che io abbia provato.
In sé non è una gran garanzia: genero poche mappe e, in genere, fatto qualche tentativo su sistemi troppo complessi o poco produttivi, sono finito per arrangiarmi con gli strumenti rudimentali di
Roll20 più un po’ di copia e incolla.
Inkarnate mi sembra invece il servizio dove veramente, serve una mappa e bene o male la si disegna. Non che venga fuori da sola, certo, però apprezzo molto l’intuitività, mai riscontrata altrove nella stessa misura.
Non capisco perché sia tornata in auge in questi giorni la notizia di uno studio secondo cui
i comandi fisici sulle auto sarebbero più semplici e sicuri da usare di un touchscreen.
Scommetto che nel 2007 sarà uscito qualche studio sulla superiorità della tastiera fisica di BlackBerry su quella logica di iPhone. Tastiera logica che, ricorderemo Steve Ballmer quando faceva il comico invece che il proprietario di squadre di basket,
nessuno nel mondo business avrebbe comprato in quanto privo di tastiera.
Ho le idee progressivamente più chiare su
ChatGPT e compagnia.
Per una persona sopra la media, può risolvere un sacco di grattacapo perditempo che richiedono il lavoro su qualcosa che già c’è. Si racconta di buoni risultati ottenuti da gente che aveva (invento) un plugin in C e doveva rifarlo in Python; invece la persona si è fatta un caffè e ha lasciato lavorare ChatGPT.
Per una persona nella media, né scarsa né capace, né carne né pesce, confondibile con altre e tranquillamente sostituibile, ChatGPT farà risparmiare lavoro quotidiano. Mettiamo che si tratti di pubblicare news di settore anonime e anodine, scrivere comunicati stampa con lo stampino, preparare relazioni che nessuno leggerà, riempire la sezione cronaca di un sito eccetera. Il sistema produce questo tipo di output piuttosto bene e lo fa, ancora una volta, mentre l’umano sta in panciolle dopo avere fornito l’input.
Come ogni anno, Slashdot passa in rassegna
film, libri e contenuti che entrano a far parte del pubblico dominio perché finalmente sono scaduti tutti i termini possibili e immaginabili del copyright americano, dove si trovano scappatoie delle più varie per riuscire a prolungare il controllo sul diritto di copia (in Europa la situazione è migliore ma il lavoro da fare è tanto).
L’elenco quest’anno è ricco anche di qualità, perché comprende per esempio storie degli investigatori Sherlock Holmes e Poirot, oltre al capolavoro
Metropolis di Fritz Lang, da ora distribuibile, copiabile, modificabile, riutilizzabile a volontà.
Ecco il 2023 in un sito
semplice da capire, difficile da padroneggiare.
Non riuscirò a essere perfetto ma posso provarci ogni giorno ed esultare anche per il più piccolo dei progressi.
Per questo 2023 niente propositi e invece attenzione a facilitare qualche proposito di altri, che siano familiari o stiano in un altro continente.
Niente indica che l’anno nuovo sarà minimamente più normale degli altri anni venti vissuti finora. Firmerei comunque per un 2023 che preparasse un 2024 più normale e persino migliore. È possibile.
Aiutiamoci a realizzare i nostri non propositi (e gli spropositi) con i nostri aggeggi di fiducia, su una scrivania, in tasca, al polso, e convinciamo gli aggeggi a lavorare meglio, liberandoci tempo e pensieri, che fanno comodo.
Apple in questo periodo non è sempre al massimo con il software, ma sull’hardware bisogna lasciarla stare. Ne ho avuto conferma provando Continuity Camera, che trasforma iPhone in webcam di un Mac a patto di avere hardware abbastanza aggiornato. L’arrivo di un
iPhone 12 mi ha abilitato la funzione e ho potuto collaudarla prima che finisca l’anno.
Spettacolare e persino imbarazzante. Continuity Camera è un pulsante nelle Impostazioni di iOS e, se sono rispettati i requisiti scontati, funziona senza altro chiedere. I requisiti scontati sono per Mac e iPhone Bluetooth attivo, Wi-Fi attivo, lo stesso account iCloud.