Microsoft sta intelligentemente riposizionando Silverlight 5 come strumento di sviluppo invece come concorrente di Flash di Adobe.
I cui giorni come plugin ubiquo e parte integrante di Internet sono contati, checché affermino in Adobe.
Ad ambedue, la modesta e umile esortazione a sfruttare tutto ciò che c’è di buono in queste tecnologie in termini di sviluppo e authoring e smettere di affermarle sul mercato come piattaforme di streaming o di pubblicazione di contenuti. Si sta arrivando a farlo con standard più aperti, efficienti e sicuri come Html5 e quelli, a tutti, fa più comodo usare.
Anche perché non li controlla nessuno. Dopo l’ennesima azienda che vuole tagliare i costi allo spasimo ma non si rinuncia a Word perché OpenOffice sconcerta gli impiegati (ma che gente viene assunta per svolgere lavori di responsabilità?), le tecnologie software proprietarie che creano dipendenza psicologica e incapacità di vedere oltre il proprio naso mi lasciano sempre più perplesso.