Suppongo che voglia essere uno scherzo.
Anche se il telefono è configurato in modo restrittivo e non è attivo, in media ogni 4,5 minuti, sia iOS che Google Android condividono i dati di telemetria con Apple e/o Google: https://t.co/OtCc127XGD
— sramakk (@sramakk) March 31, 2021
L’idea è che uno pensi che sia vero, scopra che non lo è e ci si facciano grasse risate sopra: gli scherzi funzionano all’incirca così.
A parte l’idea insinuata sotto sotto che telemetria significhi per forza minaccia alla privacy, un pochino forzata, un altro messaggio che passa con lo scherzone è che iOS e Android siano in fin dei conti equivalenti.
Poi lo scherzo finisce, quando si apre Ars Technica e si legge Uno studio sostiene che Android invii a Google venti volte più dati di quanti ne invii iOS ad Apple.
Ma più che ai pesci, per la profondità dell’analisi, viene da pensare ai ruminanti, semplicemente alle prese con balle di news più che trifogli nel prato.
Mentre approfondisco la faccenda dei commenti per il blog, chi vuole lasciare comunque un commento da qui può accedere liberamente alla pagina commenti di Muut per QuickLoox. Non è ancora (ri)collegata a questi post (è lo scopo di tutto l’esercizio). Però lo sarà.